L'albero felice
Un vecchio falegname, incamminandosi in un bosco alla ricerca di legna, si imbatté in un albero alto, robusto e dal folto fogliame.
- Sei un albero magnifico! - gli disse - Il tuo tronco può diventare una bellissima scultura, oppure un mobile per la mia casa, se mi dai il permesso tagliarlo con l’ascia.
Farà un po' male ma ne varrà la pena.
- Grazie - rispose l'albero - Sarebbe bellissimo diventare un’opera d’arte, ma preferisco rimanere così come sono, senza trasformarmi in nient'altro... Sai, qui gli uccelli possono costruire nidi sui miei rami, e l'edera può arrampicarsi sul mio fusto raggiungendo i raggi del sole, altrimenti non potrebbe...
Il vecchio però, già con l’ascia in mano, insisté:
- Capisco, ma nella mia casa potresti essere al riparo dalle intemperie, e potrei darti qualsiasi forma tu voglia: saresti una bellissima scultura in legno e verresti ammirata da tutti. I collezionisti spenderebbero fior di quattrini per averti.
Vuoi veramente rinunciare a tutto questo per rimanere qui?.
- Non ho bisogno né di un riparo, né di una nuova forma, grazie. Sto bene qui dove sono.
Rispose l'albero con decisione e gentilezza.
Allora, senza mascherare un pizzico di delusione, il vecchio se ne andò in silenzio e, con l’ascia sulle spalle, si mise alla ricerca di un altro albero da tagliare.
Per quanto l’albero desiderasse diventare una preziosa scultura, nulla era paragonabile al bene che poteva offrire agli animali e alle piante del bosco semplicemente rimanendo così com’era.
Immerso in questi pensieri, il suo tronco si deformò tanto da assumere la forma di un viso che sorrideva.
L’albero era felice di essere albero e nient’altro.
